Hjero

2° parte

Bacho

 

Il colpo partì, veloce come uno schiocco di frusta, sfiorò la sua fronte e schiacciò .. soltanto aria, prima che la mano affondasse con violenza nel cuscino; mentre colpiva l'aria, Hjero si issò sul letto ed accese veloce la lampada sul comodino per vederci meglio e capire di cosa si trattasse, trattenne il fiato mentre il cuore gli batteva forte, " non ho paura " ripeté a se stesso, e " se la vedrà con me ! " continuò.

Davanti a lui, poco distante da dove era arrivato il colpo c'era una punta di pelo bianco, la punta di una barba; .. seguendola con lo sguardo Hjero arrivò al .. proprietario di quella barba. Seduto su due zampe, completamente eretto sul corpo e poggiandosi con la zampa anteriore su un piccolo bastoncino curvo, un essere bianco con una lunga barba bianca e delle altrettanto folte sopracciglia, sempre bianche, lo stava guardando con attenzione. Lo si sarebbe detto un topo, pensò Hjero, anche se per essere un topo era troppo grande, troppo bianco e si teneva eretto su un bastone – e si sa che i topi non usano bastoni – in ultimo, poi, aveva uno sguardo attento e profondo proprio degli esseri umani e non dei topi.

"Che, pensavi di colpirmi ?" esordì " secondo te, sono arrivato alla mia età per farmi schiacciare da un carisitto commu a tia ?"

sentirsi dare del ragazzino infastidì Hjero che pronto rispose " chi sei ? "

" per ora non ha importanza" rispose l'essere con aria di sufficienza

" mi sali sulla testa, mi fai svegliare in mezzo alla notte e dici che non ha importanza ? " rispose svelto Hjero

" ti sei scantato, vero ? "

quel topo, parlava con voce profonda e un forte accento calatino, sembrava di sentire il nonno

" non mi sono spaventato per niente, non ho paura , io ! Ma non mi va che mi si cammini sulla testa, ecco tutto "

" quante storie .. la barba era, .. era la punta della mia barba ! secondo te ci ho ancora il fisico per fare esercizi ginnici sulla testa della gente ? " proseguì il topo

" no ! " annuì convinto il ragazzo

" appunto , te ne rendi conto anche tu. E dimmi, di chi ti dicono ? "

" che cosa ? " Hjero proprio non capiva

" quale è il tuo nome, come ti chiami ?"

" perché lo vuoi sapere ? " rispose sfrontato Hjero

" ragazzino, ma tu non sai rispondere, sai fare solo domande ? Non sei bene educato, tu !"

" io , sono educatissimo e sono a casa mia, sei tu che mi devi spiegazioni, nel caso " rispose alterato Hjero

" santa pacienzia ! " sospirò il topo " casa tua, casa tua ! .. non sai quello che dici; questa, devi sapere, che è la mia casa da prima che nascesse , non tuo nonno, ma il nonno di tuo nonno, Don Gerolamo Trigoma, buonanima e tu e tu .. che ancora non sai fare la pipì nel vaso ... vah ! lasciamo stare che sennò straparlo, ti chiami Hjero o no ? "

Hjero questa volta rimase senza parole " si, sono Hjero " rispose e " tu chi sei ?" continuò con il tono più timido e gentile

Il topo, questa volta, lo guardò bonariamente e disse " Bacho, mi chiamo Bacho, carisitto !"

 

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