Rime 1990 - 1999

 

1990

Ho vissuto già cento e una vita

a pensarci

ed inciampa il ricordo

era allora ?

quel giorno ? o una volta diversa ?

ero solo ?.

Solo, adesso

a pensare

e il pensiero sussurra

delle cento e una vita passate.

 

18 Mar. 1990

Che dire,

che il tempo è passato

che io sono cambiato

che ho meno capelli

e qualche pensiero in più

e lo stesso entusiasmo di ieri

per cose diverse, però

che non sono più quelle.

Tutto questo non basta

per capire i pudori

e i silenzi

né basta a spiegare

che non riesci a parlare

e vorresti, vorresti

che l'incanto del tempo

ti facesse tornare tanto indietro

ma lui, ignaro dei tuoi desideri

scorre avanti veloce

segnandoti il viso.

 

1991

E' diventato

un giuoco dolce e ambiguo

guardare i tuoi sguardi

un leggero tremore di palpebre

fra due occhiate decise

restare col fiato sospeso

ammaliato e confuso

dalle pose e dai gesti

-e si muove studiato il tuo corpo-

che tu ami lanciare

non vista

e, non visto

da te che mi vedi

accettare confuso e ammaliato

il tuo giuoco

così dolce ed ambiguo

catturare il leggero e voluto

tremore di palpebre.

 

Mag. 1991

Tu vuoi un sorriso

anima mia

un sorriso che non ti so più dare

(ma) il mio cuore non vuole più ridere

ed io non riesco a sperare.

Forse sarà per queste ore

che battono la vita

le vedo allontanarsi

e ne ho pena infinita

è un'angoscia sottile di speranze sfumate

di quelle cose che potevano esserci

e non sono mai state.

Fatico a dare un senso a questi giorni

intensi, tumultuosi

che portano via tutto

come soffi di vento.

Non è più primavera

la mia vita

se l'estate non viene

capisci, amore

verrà l'autunno

della pioggia infinita.

Tu vuoi un sorriso

anima mia

un sorriso che profumi di fragole

e che sappia d'estate

un sorriso che spero

di poterti donare,

domani.

 

Ago. 1991

Fra i rovi spinosi, di more

dai chicchi sgranati

che il vento ha velato (di polvere)

una vespa si muove ronzando

mentre il sole martella incessante

e sfarina la terra.

Da lontano

accompagna il frusciare del vento

un continuo cantar di cicale.

 

 

Ago. 1991

Sotto la nostra pelle

che il respiro ora tende

nella apparente quiete del riposo

quali abissi profondi

e sconosciuti cieli

e ininterrotti voli

ribollono convulsi

e tu,

oramai slegata

nel tuo sogno

con i capelli al vento, voli

verso la conquistata libertà

di correre, di andare

di fuggire questa monotonia

che sa di niente.

 

 

Ott: .1993

Saltello

zompetto, intorno ai pensieri

mi giro e continuo a girare

mentre loro

come pupi, dai fili sbilenchi

mi guardano attenti

e curiosi.

Riuscirà mai il padrone

a metterci in riga

a farci filare ?

a renderci seri pensieri

pensieri d'autore ?

 

 

1° Novembre 1993

Hai visto ..

Tu che mi chiamavi

grand'uomo

mentre ti allontanavi.

Grand'uomo

non è mai diventato grand'uomo

come un fiore che non è mai sbocciato

mentre la vita va ..

in fondo indifferente

a tutto ciò che è stato.

Non lo puoi più (riprendere), acciuffare

tenerlo stretto per non farlo scappare

ed ora mi porto come viatico

i miei capelli ( quei pochi) bianchi

e tanta nostalgia

Grand'uomo è stato un sogno

o forse una follia.

 

1994

Io , no

non vorrei mai

che venisse il mattino

fosse una notte lunga

senza tempo e confine .

La sera è come l’alba anticipo di vita

poi tu.. ti addormenti

dolcemente , quietamente

e allora so che è finita

che è di nuovo mattino

una nuova giornata.

 

 

1994

Compongo , Scompongo

compongo di nuovo

assemblo e disgrego i pensieri

e ci metto le spezie

e ci metto del miele

ma ogni tanto ritorna con forza

il sapore del fiele

 

Ott. 1995

Ingannare l’attesa leggendo

e fissare la gente

che mangia e che ride

e contare di nuovo i momenti

del giorno

e inventare i programmi di domani

e girare e rigirare

la pipa fra le mani

far spuntare sul viso

l’espressione più seria

e più neutra insieme

e inventare nuove rime

ingannando l’attesa

 

Ott. 1995

In treno

Non nasce nulla

soltanto solitudine

rumorosi silenzi

che feriscono il giorno

e tolgono alle cose

l’essenza della vita

così il gallo non canta

ed il vento non fà

più frusciare le foglie

e l’esterno è soltanto

uno scorrer d’immagini

e l’interno

di ombre rumorose

 

Ott. 1995

Ci siamo perduti nelle vie strette

nascosti alla vista

dagli angoli bui delle case

che rubano pure le voci .

Ho gridato ai carrugi

ho battuto coi pugni le porte

ho chiamato il tuo nome

ricevendone un eco

di risposta

via via meno forte

meno forte,..meno...

e mi sono trovato da solo

a stringere al corpo

poi soltanto silenzio.

 

Ott. 1995

Gli amanti

sorpresi dal sonno

senton solo sul collo

del compagno il respiro

il soffio tiepido

del vento del mare

cha accarezza i riccioli

senza fare svegliare

e la piega del labbro

sorride

ad un punto lontano del cielo

o del fondo del cuore.

 

Ott. 1995

Vergogna

per le piazze mute

per le coscienze morte

per la rassegnazione

vergogna

per questo silenzio

del cuore.

Non guardano più gli occhi

non chiedono più le voci

nell’aria che odora di muffa

c’è solo costernazione

e il narcotico brusio

della televisione .

 

 

Ott. 1995

Nella mia anima

cadono foglie morte

di giallo spento

un presagio ,

un timore ?

un filo d’angoscia

un’ansia che sale

........................

 

Ott. 1995

E la notte

si veste di luce

il buio si dilata (allarga)

ora è...alba

 

 

10 Ott. 1995

Gli innamorati

parlano a sussurri

e le parole sono solo segreti

ed i segreti

sono storie infinite

con sorrisi fugaci

con occhiate veloci

scoppi , a tratti , di risa .

E le cose segrete

che si dicon l’un l’altro

forse parlano di elfi

e di gnomi

e di boschi stregati

e della lunga strada

degli innamorati .

 

Gen . ‘96

Nell’acqua stagnante del lago

una pietra ,un uccello

una foglia caduta

crea un cerchio

che cresce con le onde

onde piccole ,fitte

minute

che ti sembra un merletto.

 

3 Feb. 1996

Cade silenzio

come un sipario

su queste note

quale ombra cade

sulla luce del sole

solo buio e silenzio

che sono pace

solo buio e silenzio

che non sono vita

 

 

  

30 Luglio 1996

Gu Cheng

Chi ti restituisce la voce d’un poeta ?

non il vento che soffia

né il canto del ruscello

non il ruggito del leone

né il batter d’ali dell’Aquila

non il tuono della guerra

né il frusciar delle foglie del ciliegio

non il silenzio delle coscienze .

Chi ti restituisce la voce d’un poeta ?

Gu che hai deciso di lasciare

Gu che hai deciso di andare

la tua voce melodiosa

i tuoi sommessi pensieri

ci hai rubato

cedendo alla malinconia , la vita

che più accondiscendente

la quieta vecchiaia

avrebbe accompagnato

alla fine del viale.

 

 

 

31 Luglio 1996

Il pane

quello della tua terra

ha un sapore diverso

un profumo speciale

non ce n’è un altro uguale.

A mangiarne un boccone

tanto ne può bastare

ti rivengono in mente

i profumi e i colori delle sere

ed i suoni e le risa

e silenzi lontani

in un attimo è tutto il tuo mondo

questo pane fra le tue mani . ( il sapore di questo pane )

 

   

11 Ago. 1996

Il pazzo di Sveti Stefan

Cosa fuggi

coi passi pesanti

e il respiro che sbuffa ansimante

due divise pulite

o quel mondo

che ti si agita dentro

e a volte è leone

altre volte è un agnello

stretti dentro il recinto

dal silenzio degli altri ?

 

14 Ago 1996

La foglia che sale

portata dal vento

forse pensa in cuor suo

di cadere

mentre lascia alle spalle

le cime fogliate

e non riesce a capire

perchè gli alberi adesso

sian piantati al contrario

 

 

20 Ago 1996

La luce dell’alba

risveglia i profumi

giovinette un po' acerbe

da fare sbocciare più tardi

alla luce del sole.

 

20 Ago 1996

Queste voci che sento

sanno rendere opaco

anche il sole d’agosto.

Mesti i passi ovattati

timorosi d’udirsi

ora che è così incerto

dove vada il sentiero.

 

 

23 Ago 1996

Ho il cuore gonfio

che batte triste

ora che lascio

agave e fichidindia

alle mie spalle ;

e il sole che tramonta

non riesce a consolare

questa malinconia

che dal fondo del cuore

ora mi assale .

 

23 Ago 1996

Voglio vivere sul mare

dove l’aria sa di sale

e il rumore delle onde

si confonde

col volare dei gabbiani .

 

 

22 Nov. 1996

A Vittoria che non ce l’ha fatta

e a tutte quelle che potrebbero farcela

Ora mi chiedo

se riuscirai

a lasciare alle spalle

i pensieri più tristi

e le ansie e i tormenti

che il tuo oggi regala abbondanti.

Per te tutto è domani

e il domani è coperto

da un velo di nebbia

ed ha volto di sfinge

non ti è dato sapere

se più oltre c’è il sole

se c’è il mare

o se c’è solo il vento che soffia

e il cielo cupo del temporale.

Il domani è l’oscuro domani

e con ansia e timore

ora ti spingo avanti

e ti chiedo di andare

allentando la stretta

delle mie mani.

 

  

24 Gen. 1997

Se fossero carezze

queste mie occhiate ( furtive )

potrei sentire adesso

sulla mia mano

il tiepido calore del tuo respiro

mentre il seno si tende

e fra le labbra solo socchiuse

brillano i denti

 

 

23 Ottobre 1997

Il lupo bela

e si atteggia ad agnello

ma sotto il pelo chiaro

spiccano i denti

aguzzi

 

  

Marzo 1998

Perché scrivo poesie

Le mie idee

sono giovani e belle

come tante fanciulle in amore

e mi fanno scordare

i capelli

più radi, più bianchi

la memoria che stenta

a accordare i ricordi

ed il passo talvolta pesante.

E ogni volta

che lo specchio

riflette impietoso

la mia immagine,

le mie idee

sempre giovani e belle

come tante fanciulle in amore

mi sorridono allegre

e mi strizzano l’occhio

mute e complici amanti.

 

 

15 Aprile 1999

L’onda

colore d’alga

trasporta sulla spuma ( bianca)

un tronco

un tappo

ed uno sguardo assorto

che cerca oltre la spuma

l’infinito