Atmosfere di caffè

 

Nel 1989, due mesi prima della imprevedibile e inattesa caduta del Muro, avevo scattato in una stazione della metropolitana di Berlino (Wittenbergplatz) una foto in bianconero che riproduce varia gente davanti ad un bistrot. Quella foto era rimasta provino dentro ad un cassetto, finché non l’ho ripresa in mano dopo circa dieci anni. L’immagine era carica di atmosfera e di poesia, così la ristampai tante volte finché non mi sembrò soddisfacente.
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Poi nel 2000 feci un viaggio a Praga e poi a Vienna, di cui ammirai gli splendidi caffè, e mi accorsi che quel genere di reportage un po’ “francese” andava incontro al mio bisogno di raccontare quei luoghi attraverso le immagini ed iniziava a ricevere consensi anche dalla critica. Così è nata pian piano in me l’idea di organizzare e sviluppare in maniera organica un lavoro sui caffè di questa parte d’Italia e d’Europa che, anche per ragioni professionali, visito e studio di frequente.

Sotto Pont Mirabeau la Senna va e i nostri amori potrò mai scordarlo c'era sempre la gioia dopo gli affanni. Venga la notte suoni l'ora i giorni vanno io non ancora. Le mani nelle mani restiamo faccia a faccia e sotto il ponte delle nostre braccia stanca degli eterni sguardi l'onda passa. Venga la notte suoni l'ora i giorni vanno io non ancora. L'amore va come quell'acqua fugge l'amore va come la vita è lenta e come la speranza è violenta. Venga la notte suoni l'ora i giorni vanno io non ancora. Passano i giorni e poi le settimane ma non tornano amori né passato sotto Pont Mirabeau la Senna va.Venga la notte suoni l'ora i giorni vanno io non ancora.

                                                                 G. Apollinaire

Tra le mete adatte allo scopo sono rientrate quindi Trieste, Vienna, Salisburgo, Praga, Bratislava, ma anche altre città dove ritrovavo un’atmosfera particolare (Berlino, Cividale, Milano, Chalon sur Saone, Dijon, Cracovia, Breslavia, Lubiana, ecc.). Il lavoro, composto da una sessantina di fotografie, e che è stato esposto in varie sedi (Trieste, Milano, all’Università di Lublino in Polonia e infine nel Museo dell’Immaginario Verghiano di Palazzo Trao in Sicilia), per le implicazioni culturali che ne derivano mi sembra maturo e degno di attenzione anche al di fuori dell’ambito strettamente fotografico.

    

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PI PENSIERI al Tommaseo.jpg (121701 byte) Mi piace sottolineare che queste immagini, che ho stampato io stesso su carta baritata agli alogenuri d’argento, si possono gustare ed apprezzare meglio in silenzio, lo stesso che mi ha accompagnato nelle lunghe ore trascorse in camera oscura, in compagnia soltanto dei soggetti, nei confronti dei quali ho inevitabilmente sviluppato un naturale senso di solidarietà, per cui l’immagine fotografica cresce e vive una sua seconda vita, parallela a quella esterna e certamente più profonda di quella del fuggevole istante dello scatto: spero che ciò si riesca a percepire.

Tra il fumo e la nebbia di un pomeriggio di dicembre, figurati tu stesso la scena - così come ti sembra - con " Ho riservato questa pomeriggio per voi", e quattro candele di cera nella camera in penombra, quattro anelli di luce sul soffitto, una atmosfera da tomba di Giulietta preparata per tutte le cose da dirsi, o da lasciar taciute.

                                                          T. S. Eliot

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